La decisione di sottoporsi a una mastoplastica additiva è un percorso personale e significativo, in cui la scelta delle protesi mammarie gioca un ruolo cruciale. Non si tratta solo di selezionare un volume (i classici “cc”), ma di considerare attentamente un parametro fondamentale per il risultato finale: la proiezione protesi seno. Questo elemento determina quanto il seno sporgerà in avanti dal torace, influenzando in modo determinante l’armonia della figura e l’impatto estetico desiderato. Comprendere la proiezione, il suo legame con il profilo e l’anatomia individuale è essenziale per allineare le aspettative con la realtà chirurgica e ottenere un décolleté che sia non solo aumentato, ma anche proporzionato e naturale.
Il mercato offre una vasta gamma di protesi, ognuna caratterizzata da diverse combinazioni di volume, forma e, appunto, proiezione. Quest’ultima è la misura lineare della sporgenza antero-posteriore della protesi stessa ed è strettamente correlata al concetto di profilo. Il profilo, infatti, descrive la relazione tridimensionale tra la sporgenza (proiezione) e il diametro della base della protesi. Generalmente, un profilo basso corrisponde a una proiezione minima con una base più ampia, mentre un profilo molto alto implica una proiezione considerevole con una base più stretta. La scelta non è casuale: una paziente con un torace stretto, ad esempio, per ottenere un décolleté proiettato, avrà bisogno di una protesi con base stretta e proiezione alta, evitando volumi eccessivi che risulterebbero innaturali. È un equilibrio delicato che solo un chirurgo plastico esperto può consigliare con cognizione di causa, anche in base al volume desiderato. Chi desidera approfondire ulteriormente le varie opzioni e caratteristiche delle protesi, può consultare risorse specifiche, ad esempio, su .
Proiezione e Anatomia: La Base della Scelta
La scelta della proiezione ideale non è un desiderio astratto, ma deve radicarsi nella realtà anatomica della paziente. Il chirurgo valuta diversi fattori: la larghezza del torace e della mammella esistente, la quantità e l’elasticità del tessuto ghiandolare e cutaneo, e la presenza di eventuali asimmetrie. Una protesi con proiezione troppo elevata su una base stretta, in un torace ampio, potrebbe apparire slegata e poco armoniosa, mentre su un torace stretto può conferire l’effetto “push-up” desiderato.
Allo stesso modo, la quantità di tessuto mammario esistente è cruciale. Nelle pazienti con poco tessuto, una proiezione alta è spesso necessaria per riempire adeguatamente il polo superiore e mascherare i bordi della protesi, specialmente in assenza di un’adeguata copertura muscolare. La combinazione di base, proiezione e volume è ciò che trasforma il desiderio della paziente in un risultato chirurgico realistico e soddisfacente.
L’Impatto Estetico dei Diversi Profili di Proiezione
Le protesi mammarie sono classificate in diversi profili di proiezione, che vanno dal basso all’ultra-alto. Ognuno di questi profili è progettato per produrre un risultato estetico differente:
Basso/Moderato: Offre una sporgenza minima o discreta e una base più ampia. È la scelta ideale per chi desidera un aumento molto naturale, un riempimento graduale e un effetto più “piatto” di profilo, o per chi ha un torace naturalmente largo.
Medio/Moderato Plus: Rappresenta la soluzione più comune ed equilibrata, offrendo un buon compromesso tra diametro della base e sporgenza. Il risultato è un seno proporzionato e una scollatura moderata.
Alto/Ultra-Alto: Garantisce la massima sporgenza con una base stretta. È la scelta preferita per ottenere un décolleté più pieno, turgido e visibile, particolarmente adatto a donne con una corporatura minuta e un torace stretto, che cercano un impatto visivo importante.
Comprendere come ciascun profilo si relaziona al volume totale è fondamentale. Una protesi di 350cc a proiezione bassa avrà un aspetto molto diverso dalla stessa 350cc con proiezione ultra-alta: la prima sarà più larga e meno sporgente, la seconda più stretta e molto più proiettata in avanti.
La Consulenza Chirurgica: Chiave per la Soddisfazione
Data la complessità delle variabili in gioco (volume, forma, larghezza, proiezione, tessuto, aspettative), la consulenza con un chirurgo plastico qualificato non è solo consigliata, ma assolutamente indispensabile. Durante la visita pre-operatoria, il chirurgo utilizza strumenti di misurazione anatomica e, sempre più spesso, software di simulazione 3D o “sizer” (protesi di prova esterne) per aiutare la paziente a visualizzare l’anteprima del risultato finale.
È in questo dialogo che si definisce l’obiettivo estetico, che può variare da un risultato estremamente naturale a uno più evidente e proiettato. Il chirurgo esperto guiderà la paziente verso la combinazione di protesi (inclusa la cruciale proiezione) che meglio si adatta alle sue caratteristiche fisiche e al suo desiderio, garantendo la sicurezza dell’intervento e l’armonia del risultato. La proiezione protesi seno è, in sintesi, la “terza dimensione” della mastoplastica additiva: una scelta ponderata che assicura che l’aumento del seno si integri perfettamente con la silhouette complessiva, trasformando l’intervento in un vero e proprio atto di scultura corporea personalizzata.